Descrizione
NATURA PIEVESE – MESE DI LUGLIO 2025
a cura di Graziano Cireddu*
L’ondata di caldo anomalo di questi giorni è una delle prove che il cambiamento climatico esiste ed è un problema per la vita sulla terra. Rallenta l’attività biologica animale e vegetale, aumenta il rischio di incendi, solo per citare alcune delle conseguenze del fenomeno. I gruppi anti-incendio boschivo di Città Metropolitana sono già intervenuti più volte in supporto ai Vigili del fuoco, mentre il gruppo di Pieve Emanuele ha prestato il suo servizio a Bonorva in Sardegna in aiuto alla protezione civile locale. Ma quali possono essere i rischi più gravi per piante e animali esposti al rischio termico?
La fauna selvatica è soggetta agli stress termici almeno quanto l’uomo e gli animali domestici. Il caldo anomalo e prolungato infatti compromette la loro naturale capacità di termoregolazione, e può portare a modifiche dell’habitat riducendo le aree boschive e la quantità di acqua rendendo alcune specie più vulnerabili.
Per le piante il primo fattore di rischio è la mancanza di acqua: senza bagnature di soccorso i giovani virgulti non sopravvivono; al contrario, le essenze adulte solitamente ce la fanno, anche se sono più esposte ai parassiti che ne pregiudicano la salute: pensiamo ad esempio, alle gatte pelose, o “processionarie”, lepidotteri ricoperti di peli urticanti, accaniti defoliatori.
Sono poche le specie che trovano profitto per la propria sopravvivenza in questo periodo. Uno è Lui, il Re dell’Oasi, l’airone. Cacciatore regale, si muove poco e va a colpo sicuro. Trova vantaggioso che l’acqua si diradi e che i pesci rimangano intrappolati nelle pozze. È paziente, attende immobile il momento giusto per scagliare il suo attacco repentino e inesorabile. Si nutre anche di bisce d’acqua, gamberi, conigli. Oltre a cacciare, in questo periodo rimane a cura dei nidi e alleva i piccoli, finendo di svezzarli.
Ammirare la garzaia è un’attività che continuiamo a consigliare, anche sfidando il caldo estremo.
Chi invece non teme le zanzare può scegliere una serata limpida per cogliere gli spettacoli di lucciole nelle nostre campagne. La luminescenza ha una funzione di richiamo sessuale fra i due sessi di questo piccolo insetto, mentre la loro presenza più o meno marcata è indice di qualità dell’aria.
Infine, può accadere in questo periodo di ritrovare piccoli caduti da un nido o che hanno perso i genitori. Il consiglio è di rivolgersi sempre agli esperti: A Pieve c’è un ufficio per i diritti degli animali che si avvale della protezione civile. In alternativa i CRAS, centri recupero animali selvatici, veri e propri ospedali per gli animali in difficoltà.
Al prossimo numero!
* Graziano Cireddu è laureato in Scienze naturali a Pavia e in Scienze ambientali a Genova. È Vice-presidente del Comitato di Coordinamento della Protezione Civile – Provincia di Milano.
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Ultimo aggiornamento: 3 luglio 2025, 16:05