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GIURAMENTO SINDACO COSTANZO

 

"Buonasera e ben trovati a tutti,

voglio rivolgere in primis un saluto a tutti i consiglieri comunali seduti in questa composizione : a coloro che tornano su queste sedie, ma specialmente a quelli che oggi debuttano in Consiglio Comunale, a tutti voi, auguro di sentire forte ogni giorno la responsabilità che i cittadini ci hanno affidato e auguro di cuore un buon lavoro.

Un saluto ai cittadini che sono in sala in questa serata importante del Consiglio Comunale e che mi auguro di ritrovare spesso anche nelle prossime sedute. Un saluto anche a coloro che per la prima volta ci stanno seguendo in diretta Facebook.

Credo sia da un lato doveroso, ma dall’altro è particolarmente sentito da parte mia iniziare con dei ringraziamenti.

Se sono Sindaco di Pieve Emanuele e se tutti noi qui presenti siamo riuniti questa sera lo dobbiamo a tutti i cittadini che hanno democraticamente esercitato il loro sacrosanto diritto di voto esprimendo liberamente la loro preferenza . Un grazie particolare lo devo a coloro che hanno sostenuto la lista SìAMO e a cui promettiamo di fare ogni giorno tesoro della loro fiducia, che ci guiderà nel nostro lavoro quotidiano. Dal profondo del cuore ringrazio il nostro bellissimo gruppo di candidati e sostenitori, persone serie, preparate e innamorate di Pieve Emanuele, che per raccontare il nostro progetto ai cittadini hanno lavorato per mesi in maniera instancabile: sarò più sereno nell’amministrare questo paese sapendo di avere una squadra così forte, coesa e capace al mio fianco.

Un ringraziamento doveroso va alla mia famiglia, a mia moglie e i miei figli che sono sempre stati al mio fianco, che mi sostengono, che mi sopporteranno anche in questi 5 anni

Un grazie lo devo di certo anche a Paolo Festa, che tra i primi ha creduto nel progetto SìAMO e ha sostenuto la mia candidatura a Sindaco. Negli ultimi 10 anni insieme alla sua giunta e l’intera amministrazione ha compiuto un lavoro incredibile: solo per citare alcuni obiettivi raggiunti , ci sono 6 km di piste ciclabili, un università, una scuola professionale… vedete, oggi sembra un fatto assodato, ma prima di Paolo Festa una fermata ferroviaria Pieve Emanuele non ce l’aveva e i treni passavano inesorabilmente senza fermarsi e noi impiegavamo ore per raggiungere le scuole e i nostri posti di lavoro. Oggi il lavoro di chi mi ha preceduto ha reso credibile e autorevole Pieve Emanuele, ha ridato dignità alla nostra voce e oggi so che quando mi interfaccerò con un altro ente o qualsiasi realtà godrò della massima considerazione. Questo significa che lavoreremo su basi solidissime grazie alle quali già questi prossimi 5 anni potranno rappresentare una vera svolta, un reale salto di qualità e questo è il motivo per cui con orgoglio la mia amministrazione si porrà in una prospettiva di continuità rispetto alla precedente, naturalmente arricchendo questa esperienza di nuove idee e nuove persone.

Sono passati 20 giorni esatti da quando proprio in questa sala sono stato proclamato Sindaco, il giorno dopo l’esito delle scorse elezioni. Ho già avuto modo di partecipare ad incontri, inaugurazioni, di firmare ordinanze… eppure mi sembra che tutto cominci in realtà oggi: da un lato perché qui avevo lasciato, in qualità di Presidente del Consiglio Comunale uscente, dall’altro perché giurare sulla Costituzione Italiana per me non è una formalità, ma un atto d’amore verso i principi che fondano il nostro Paese, Paese che trae la sua linfa vitale da piccoli comuni come il nostro. Così da oggi sento ancora più forte la responsabilità e l’onore di essere diventato Sindaco, Sindaco di Pieve Emanuele. E mi scuserete se lo ripeto, ma ancora mi ci devo un po’ abituare.

Nei prossimi cinque anni avrò un modello forte a cui ispirare la mia attività, un modello genuino, onesto, pieno di ottimismo e fiducia, proiettato verso il futuro, pieno di amore…. Il modello che mi hanno lasciato mia madre e mio padre, ai quali devo tutto. Oggi non sarei qui e tantomeno sarei Sindaco di Pieve Emanuele se loro 50 anni fa non avessero scelto di investire su questo paese e sul suo domani: come tanti cittadini immigrati avrebbero potuto tornare nel paese di origine e invece hanno deciso liberamente di restare qui e lavorare per costruire la comunità che siamo oggi, per dare servizi ad un paese che non ne aveva, per dare socialità ad una comunità che stava nascendo. Mia madre e mio padre, come tanti altri, fortunatamente non si sono mai risparmiati: hanno visto del potenziale lì dove tanti gettavano la spugna e io oggi dico che hanno avuto ragione perché la loro tenacia viene pubblicamente riconosciuta e valorizzata. Il nostro paese in questi anni è cresciuto tra mille problemi e insieme a lui tutta la nostra comunità. Tante persone sono state di passaggio, ma tanti sono rimasti per farlo crescere, migliorarlo, modernizzarlo. Dobbiamo sentire sempre la responsabilità che ci hanno lasciato i nostri genitori, i nostri nonni, dobbiamo riscoprire quello spirito da pionieri, dobbiamo avere sempre presente da dove siamo partiti e cosa siamo oggi, la memoria è preziosa e necessaria per costruire il futuro, ma anche per apprezzare quello che si ha e quello che si è costruito nel tempo.

Ecco, io vorrei ripartire proprio da quì, dalla memoria, per rinsaldare, ricostruire il legame che abbiamo con questo territorio, perché sentirlo nostro e sentirci noi suoi figli significa rispettarlo di più, da ogni punto di vista. Questo deve diventare un paese finalmente unito, dove ci si senta tutti di Pieve Emanuele e dove i singoli quartieri rappresentino solo un presidio puntuale ed un interlocutore privilegiato e non un paese nel paese.

Bisogna valorizzare sempre di più il nostro contesto ambientale, una potenzialità incredibile su cui investiremo tanto: l’obiettivo è quello di favorire la crescita di un territorio dalla spiccata vena ecologista. Saremo un’amministrazione che metterà al centro del suo agire quotidiano politiche di Green Economy locale, che valorizzino le risorse presenti sul territorio, a partire dal Parco Agricolo Sud Milano e dal fiume Lambro, creando allo stesso tempo reddito e benessere per i propri cittadini.

Ma noi abbiamo anche il dovere di pensare in prospettiva, di costruire il futuro dei nostri bambini e ragazzi: vogliamo dare delle risposte concrete ai Giovani, attraverso la creazione di spazi, opportunità ed eventi a loro dedicati, anche attraverso progetti innovativi come l’educatore di strada, ad esempio.

Immaginiamo un paese che metta al centro la Sicurezza e il decoro urbano, gli anziani e i cittadini fragili, le famiglie, la parità di genere, la partecipazione: sono tutti temi importanti, nessuno dei quali sarà lasciato indietro.

E poi, anche se è un argomento che io do per scontato, voglio ribadire ben chiaro un concetto: questo Sindaco, ma prima ancora la persona di Pierluigi Costanzo, non ha mai avuto né avrà bisogno di lezioni di legalità e con lui tutta la sua squadra. Questa sala Consiliare porta un nome importante, Falcone Borsellino e noi onoreremo sempre, in ogni nostro atto, i principi per cui questi grandi uomini hanno speso e sacrificato la loro vita.

Il mio auspicio è che in questa sala si svolgano i lavori di un Consiglio Comunale che avrà sempre ben in mente che il suo obiettivo, di tutti i suoi componenti, deve essere esclusivamente il bene di Pieve Emanuele. Tutti dobbiamo fare la nostra parte affinché questo divenga più che mai il luogo della massima espressione della democrazia di questo paese, un luogo di confronto aperto e civile, appassionato ma sempre costruttivo.

Perché vedete Pieve Emanuele ha bisogno di tante cose, ma la sua rinascita, il suo rilancio passano specialmente dalla serenità e dall’oggettività che dobbiamo usare quando ne parliamo: dobbiamo imparare a valorizzare il nostro paese, dobbiamo dare maggiore visibilità ai suoi tanti lati positivi - perché sono tanti - e guardare alle negatività con uno spirito orientato alla soluzione dei problemi e non alla semplice denuncia fine a sé stessa, non dobbiamo farci prendere dallo spirito da social e dire che tutto va male o cercare ogni pretesto per screditare l’operato di qualcuno, perché altrimenti ci giochiamo delle opportunità, ne va del futuro di Pieve Emanuele. I problemi ci saranno sempre e alcuni si potranno affrontare semplicemente, altri saranno più complessi e altri non si risolveranno mai, dobbiamo essere onesti. Però noi, ognuno di noi, amministratori e cittadini, dobbiamo essere i primi ad amare e curare questo territorio, come se fosse il nostro prezioso giardino. Se lo vogliamo far fiorire, tutti i giorni dobbiamo innaffiarlo con buoni propositi e atti concreti, dobbiamo avere il coraggio di estirpare le erbacce denunciando e puntando il dito verso quello che non va, ma dobbiamo farlo mettendoci in gioco in prima persona.

Perché deve essere chiaro che questo giardino non può farlo fiorire il Sindaco da solo, non basteranno neanche degli uffici comunali efficientissimi se non ci sarà la collaborazione di tutti i cittadini. Dobbiamo avere cura dei luoghi che frequentiamo, favorire l’impegno nel volontariato, nelle parrocchie e nelle associazioni, tendere una mano a chi è in difficoltà, non possiamo aspettarci sempre che lo faccia qualcun altro.

Quindi da oggi dividerò le persone in due grandi categorie e sia chiaro non mi interessa per chi hanno votato alle passate elezioni: da una parte ci saranno quelli che hanno voglia di lavorare, costruire, proporre e dall’altra quelli che invece vogliono rimanere inermi alla finestra a criticare qualcosa o qualcuno; ecco, i primi troveranno la porta del mio ufficio sempre aperta, troveranno una grande disponibilità al dialogo, alla collaborazione per fare delle cose insieme e anche per ascoltare critiche costruttive, i secondi li lascerò perdere il loro tempo a criticare e questa nuova amministrazione, come del resto la precedente, risponderà loro con i fatti e in alcuni casi, se si renderà necessario come purtroppo è già avvenuto in passato, saranno chiamati a rispondere anche nelle sedi opportune a spiegare i loro, chiamiamoli così, malumori.

Le elezioni si sono concluse e ci hanno restituito un paese che ha votato solo per il 42% degli aventi diritto e al di là delle tante ragioni sia nazionali che locali che possono aver influito su questo triste disinteresse, questa percentuale tanto bassa non possiamo accettarla passivamente. Nei prossimi 5 anni dobbiamo farci tutti carico di riportare entusiasmo e senso di appartenenza nella gente, di appassionarla maggiormente alla cosa pubblica, di coinvolgerla sempre di più nelle scelte che riguarderanno il vivere quotidiano di tutti i cittadini.

Nonostante però abbiano votato in pochi, le elezioni si sono concluse con un risultato molto chiaro, i cittadini hanno scelto liberamente ed hanno assegnato dei compiti ben precisi ad ognuno di noi: a me, Pierluigi Costanzo, onori e oneri di essere il Sindaco di questa cittadina e da oggi vi assicuro che sarò il Sindaco di tutti, nessuno escluso, io mi assumo personalmente l’impegno istituzionale di essere un punto di riferimento per tutti i pievesi e di governare questa città insieme ad una giunta competente e rinnovata per 4/5 rispetto a quella del 2017, una giunta che guarda al futuro, composta da due giovani under 40 .

Alla compagine che con me ha vinto le elezioni chiedo di sentire forte la responsabilità di amministrare questo paese nei prossimi 5 anni nel rispetto di tutti, chi invece starà all’opposizione svolga al meglio il ruolo di controllo e di stimolo che i cittadini hanno assegnato loro, mettendo sempre al centro del proprio agire l’interesse di Pieve Emanuele e dei Pievesi, nel rispetto dei ruoli e, voglio dirlo e ribadirlo, anche delle persone.

Cominciamo quindi da oggi a giocare una nuova partita per Pieve Emanuele e voglio farlo con la certezza che tutti noi qui riuniti stasera vogliamo il bene di questo territorio, è per questo che vi invito a dare ai cittadini un esempio reale di coesione di intenti. Facciamo vedere ai più giovani che la politica non è un qualcosa da cui scappare, ma uno strumento prezioso per forgiare il loro futuro; mostriamo agli anziani che non hanno motivo di essere nostalgici rispetto ad un passato in bianco e nero, anzi facciamogli vedere che il mondo a colori, in digitale, ha tantissime opportunità a disposizione anche per loro. Dimostriamo alle famiglie che vogliamo davvero costruire per loro un ambiente sano in cui sia bello crescere i propri figli. Diamo una risposta ad un mondo globale che negli ultimi due anni e mezzo sembra più che mai impazzito, credo sia nostro dovere darci l’obiettivo, nei nostri rispettivi ruoli, di essere un riferimento credibile, importante, concreto per questa comunità. Solo mostrando noi per primi l’amore per il nostro paese, lo potremo trasmettere e se saremo capaci di unire le forze e portare a casa risultati passerà forte il messaggio che in questo palazzo gli interessi personali non entrano, che qui si lavora tutti insieme solo per il bene pubblico. Gli strumenti per fare bene oggi ce li abbiamo, quindi mettiamoci al lavoro e vinciamo tutti insieme questa partita per Pieve Emanuele.

Grazie a tutti."

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